Si legge STEM. E’ l’ambito delle discipline 4.0, la nuova frontiera dell’occupazione mondiale. L’acronimo sta per Science, Technology, Engineering e Math. Rappresenta, probabilmente, la più efficace delle risposte all’automazione su larga scala e alla deregulation, quale effetto diretto della gig economy. La necessità di disporre di know how specializzato, alimenta il serbatoio occupazionale. E, cosa non da poco, il Covid ha letteralmente bruciato i tempi, catapultandoci in uno scenario tecnologicamente futuristico. Della serie, siamo dentro un’evoluzione precoce e non possiamo (e non dobbiamo) più tornare indietro.
Secondo i dati emersi dai Rapporti 2018 sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, elaborati dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, lo scenario offerto dalle nuove professionalità è in netto contrasto con la crisi nazionale del lavoro. Lo studio ha rilevato che, a distanza di cinque anni dal conseguimento della laurea in una delle discipline STEM, il tasso di occupazione è pari all’89,3% (+4,1 punti percentuali rispetto ai laureati non STEM).
Confindustria rilancia il piano occupazionale femminile
“Da anni cerchiamo di favorire l’alternanza scuola lavoro. – Ha spiegato Laura Tinari, Presidentessa Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno – Periodicamente incontriamo i ragazzi, per noi il contatto con i giovani è fondamentale. Abbiamo modo di dare loro una panoramica reale circa quelle che sono le possibilità del nostro territorio. L’avvento delle smart cities, del 5G, le nuove strart up. Ci sono potenzialità enormi in ambito tecnologico. Questo è il tempo delle STEM. L’obiettivo con questi ragazzi è dargli fiducia nell’affrontare un determinato percorso universitario. E mi riferisco in particolare modo alle ragazze”.
Esattamente. Nonostante la bontà delle prospettive occupazionali, emerge, ancora una volta, una disparità di genere. Se il tasso di occupazione maschile stacca al 92,5%, quello femminile si attesta al 85,0%. La percentuale si spiegherebbe, come accennato da Laura Tinari, con la minor partecipazione femminile agli specifici corsi di laurea (le quote sono rispettivamente 88,5% e 83,4%).
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I numeri offerti dalle STEM
8 mln Nuovi posti di lavoro entro il 2025 in ambito STEM IN ITALIA
24% Donne occupate in ruoli STEM NEL MONDO
19% Donne impegnate in ruoli manageriali NEL MONDO
15% Donne attualmente impiegate nell’ICT IN ITALIA
“Oggi si parla molto delle discipline STEM perché che è in queste 4 materie che si annidano le maggiori opportunità lavorative del futuro. – Spiega la Presidentessa – Tra massimo 10 anni il mondo del lavoro si arricchirà di nuove professioni per le quali oggi non esiste neanche un nome. Oggi le aziende investono in big data, app market, machine Learning, IoT, iCloud. Questi sono i settori più ambiti dalle startup, aziende innovative che per lo più nascono sulla base di idee di giovani creativi e creative”.
Tinari: “Basta ai vecchi dogmi. Le donne sono il futuro”
“Le ragazze, storicamente, sono maggiormente orientate alle discipline letterarie, piuttosto che umanistiche. – Ha incalzato la Tinari – Spesso senza alcuna cognizione di causa, al contrario, facendo riferimento ai vecchi dogmi della nostra società. E allora quanto queste scelte sono motivate davvero da una spinta interiore individuale e quanto è, invece, una consuetudine di genere? C’è spazio per loro nel campo delle scienze, possono diventare ciò che vogliono. Ottengono risultati straordinari, lo confermano i risultati accademici perseguiti. Abbiamo il compito di sdoganare certe convinzioni e aprirci ad una nuova visione professionale.”
Il nodo alla base del differenziale sarebbe dunque da ricercare in un retaggio culturale, alimentato dalla fatica, tutta femminile, a conquistare cariche di potere, piuttosto che a distinguersi in ambienti tradizionalmente maschili.
Eppure nel campo delle nuove tecnologie, non ci sarà spazio per alcuna discriminazione di genere. Secondo l’Osservatorio Talents Venture 2019, l’Abruzzo è la regione in testa alla speciale classifica del numero di scienziate donna. Un dato rivelatore del tessuto del nostro territorio, pronto a distinguersi nella gender equality e nella corsa all’armamento delle nuove figure professionali.
“STEMiamioci”, il progetto che punta a innovazione ed emancipazione femminile
A dicembre scorso i GI Confindustria L’Aquila sono entrati nel programma nazionale Il Progetto Steamiamoci, che nasce dalla consapevolezza che la diversità di genere è elemento base della crescita sociale e fondamentale per la produttività, la competitività e l’innovazione dell’impresa. Nel mercato del lavoro, le aree STEM da sempre vedono una dominanza maschile.
“STEMiamoci nasce quindi con la volontà di unire tutti i protagonisti civili, sociali, imprenditoriali, istituzionali e politici, e diventare così fattore accelerante per avviare davvero un cambiamento culturale nel Paese. In tal senso – ha concluso la Presidentessa Laura Tinari – forniamo gli elementi per orientare politiche presso le Istituzioni e strutturiamo azioni mirate a partire da dati ed informazioni scientifiche”.