Avezzano – Alle centinaia di lamentele di cittadini e commercianti, si aggiunge anche l’intervento del presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Valerio Dell’Olio, che stigmatizza le evidenti falle nell’organizzazione di un evento tanto importante come i Campionati paralimpici di cicilismo.
“Stamattina uscire da Avezzano è stata un’impresa. La città era deserta e completamente bloccata, ma non è questo il punto. Gli eccezionali ragazzi che hanno disputato i campionati italiani di paraciclismo avrebbero meritato ben altro. Non sono certo loro i responsabili del tracciato e del modo in cui si sono chiuse le strade … del fatto che i negozi fossero tutti chiusi, che per le strade e alle premiazioni ci fosse solo uno sparuto numero di persone” il commento di Dell’Olio affidato ad un lungo post sul proprio profilo social.
“Mi sembra la logica conclusione dell’Estate Avezzanese lasciando ad ognuno di voi il giudizio su ciò che viene fatto nella nostra città ed il paragone con quello che viene organizzato altrove, anche in realtà molto più piccole della nostra. Al di là di alcuni eventi di spessore, che si sono svolti tra l’altro in un altro comune limitrofo e cioè nella splendida cornice di Alba Fucens, per il resto il confronto è ben visibile a tutti.
La manifestazione “cavalli sotto le stelle” che ha avuto un buon gradimento di pubblico ha lasciato delle “tracce” in Piazza Risorgimento che non possono essere tollerate in una città che si definisce “civile” in un contesto già inguardabile. Basta andare a vedere.” si legge nella parole del presidente dell’Ordine dei Commercialisti.
La critica però non piace agli amministratori e come già accaduto in occasione delle denunce dei cittadini sul degrado, interviene l’assessore alla Cultura Pierluigi Di Stefano che ancora una volta non ammette critiche, ma sceglie la via della censura e bacchetta l’improvvido rappresentante della società civile che ha osato criticare l’operato dei pubblici amministratori.
Ma stavolta fa di più: non solo non accetta la ragionevole critica ad una fallimentare gestione ampiamente documentata dalle immagini della città deserta e paralizzata, ma attacca il presidente dell’Ordine dei Commercialisti perchè invece di commentare dovrebbe: “sporcarsi realmente le mani per fare e non solo per digitare” scrive Di Stefano sul proprio profilo social.

Di nuovo, l’assessore Di Stefano dimentica ogni responsabilità connessa al ruolo di un amministratore pubblico.
In primo luogo, è un preciso dovere per un Amministratore pubblico aprire al confronto rispettando le critiche di chi è amministrato, quando queste arrivano da più parti, sono fondate ed esposte in modo pacato, ma soprattutto dimentica che sono gli amministratori pubblici – che si sono candidati al governo della città – a dover “fare”, non i cittadini e non i rappresentanti della società civile.
Infine Di Stefano sembra dimenticare che amministrare la città non è un gesto di buona volontà o di beneficenza, per cui si può scaricare – addosso a chi osa criticare – la responsabilità di “fare”, ma un preciso ruolo pubblico per il quale, in qualità di assessori si percepiscono anche dei compensi – pagati dai cittadini – e si è quindi ancor più legittimamente sottoposti al loro giudizio.
Inoltre nel suo post, l’assessore alla Cultura – che si sente chiamato in causa da Dell’Olio per il bilancio negativo dell’estate avezzanese – cerca di distorcere il messaggio del presidente dell’Ordine dei Commercialisti tentando di far credere che la sua critica sia nei confronti della città e non di chi la amministra: “Il rammarico è leggere autorevoli esponenti della società civile che le mani ultimamente le utilizzano solo per digitare post che screditano la città che dicono tanto di amare” il commento di Di Stefano.