AVEZZANO. Tutto si aspettavano i cittadini di Avezzano dopo le legittime richieste di intervento sulle vergognose condizioni di degrado in cui da mesi versa la città, tranne che sentirsi “rimproverare” da un assessore per le denunce sulle tante, troppe mancanze dell’amministrazione sulla cura e decoro della città.
Dal proprio profilo social, l’assessore alla Cultura Pierluigi Di Stefano ha pubblicato un post biasimando i cittadini per le denunce sui social della situazione di degrado, tramite pubblicazione di foto delle ormai quotidiane immagini di cestini, strade e marciapiedi stracolmi di rifiuti, suggerendo di rivolgersi invece direttamente a chi di dovere.
Lo sgradevole e inopportuno post dell’amministratore che invece di scusarsi o cercare soluzioni alla grave situazione, rimbrotta contro i cittadini, riceve una decina di like e altrettante critiche di cittadini indignati.
In particolare, uno di loro fa notare all’assessore che non è necessario che ricordi ai cittadini quale sia la strada “convenzionale” per richiedere interventi, ma che le denunce sui social sono partite proprio perchè tali richieste restavano inascoltate per giorni.
“Caro Assessore – la risposta di un cittadino al post di Di Stefano- ho avuto una siringa sporca di sangue sotto la mia finestra in centro ad Avezzano per 4 giorni, l’ho segnalato 4 volte al giorno a chi di dovere affinchè si rimuovesse l’oggetto che poteva risultare pericoloso e infetto ma poi esausto, ho pubblicato la foto sui social e l’ho inviata ad un giornale online.
Magicamente, dopo l’articolo la siringa è stata rimossa. Ben vengano dunque le segnalazioni dei cittadini sui social se servono a testimoniare non solo l’inciviltà, ma anche il menefreghismo delle amministrazioni comunali e di chi è preposto a combattere tali fenomeni.”
A quel punto, Di Stefano, resosi conto di aver chiesto ai cittadini di tacere sulle mancanze di intervento e di non sollecitarle tramite azioni pubbliche, dopo aver riconosciuto che l’amministrazione della città è cosa molto difficile e senza spiegare perchè le continue richieste di intervento del cittadino erano rimaste inascoltate, cancella l’intero post oscurando le critiche dei cittadini.

C’è una lunga serie di motivi per cui il gesto dell’assessore risulta essere molto grave.
In primo luogo, Di Stefano dimentica, o finge di dimenticare, che il fenomeno è stato messo in evidenza utilizzando gli strumenti da lui consigliati già mesi fa anche dall’opposizione, ma la maggioranza di cui fa parte ha ignorato l’interrogazione consiliare presentata 4 mesi fa in cui il Consigliere Genovesi chiedeva conto degli interventi messi in atto per risolvere il problema e suggeriva di controllare le utenze sommerse.
In secondo luogo, ha tentato di limitare la libertà dei cittadini di denunciare pubblicamente la ormai palese mancanza di un servizio essenziale come pulizia e decoro, infine perchè ha tentato, senza riuscirci, di far passare le continue segnalazioni di cittadini esasperati come inutili lamentele, anzichè come precise richieste di intervento arrivate dopo mesi di inascoltate segnalazioni.
Inoltre, cosa ancora più grave per un amministratore pubblico, cancellando post e risposte e quindi il dibattito che è scaturito dalla sua osservazione del tutto fuori luogo, ha dimostrato una volta di più di volersi sottrarre ai giudizi e alle opinioni dei cittadini, nonostante ricopra un ruolo pubblico e nel suo stesso post scrivesse “pur rispettando le opinioni di tutti”.
Infine, il fatto ancora più eclatante è che – come ricordato dalla risposta di un cittadino che è stata poi cancellata dall’assessore – l’amministrazione di Avezzano decide di intervenire solo dopo le denunce pubbliche, com’è accaduto per la siringa rimasta per giorni in strada, l’acqua putrida della fontana in Piazza Matteotti, le siringhe rinvenute nel parco giochi di Madonna del Passo, l’auto abbandonata per giorni davanti la SS. Trinità o ancora i rifiuti accatastati davanti al cimitero.
Insomma, dopo la mancanza di ordinaria amministrazione, le interrogazioni dell’opposizione ignorate, le richieste di intervento dei cittadini rimaste inascoltate, arriva anche il tentativo di censura dell’assessore.
Chi ricopre un ruolo pubblico, invece di cercare di silenziare i cittadini e le loro esasperate richieste di intervento per una situazione ormai palesemente sfuggita al controllo dell’amministrazione comunale, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, rispondendo alle richieste di consiglieri e cittadini, ma soprattutto lavorando affinchè non siano costretti a fare tali denunce per essere ascoltati e veder rispettati i propri diritti.