L’Aquila. “Sarò candidato capolista al Senato della Repubblica per il terzo polo. Sarà una battaglia bellissima. Staniamo i nomi dietro le bandiere. Immagino queste elezioni come per il sindaco d’Abruzzo”, ha dichiarato Camillo D’Alessandro, ex Partito Democratico e Italia Viva, nel comunicato la sua eleggibilità.
“Non puoi diventare sindaco di qualunque comune, dal più piccolo a quello più grande, se i cittadini prima non ti hanno ‘annusato’, valutato, criticato, apprezzato. Ma puoi andare in Parlamento perché sei segretario di partito, espressione di una corrente, perché hai totalizzato qualche centina di clik, perché calato da Roma in Abruzzo. E il giorno dopo?”
“Ti ritrovi Di Maio alleato con coloro che considerava tutti corrotti e ladri di bambini, dopo aver abrogato la povertà in Italia su un balcone. Ti ritrovi Conte da sovranista, a riferimento dei progressisti del mondo, a statista, a sfascista. Ti ritrovi Casalino e la Raggi. Ti ritrovi Salvini al Papete. Ti ritrovi troppi parlamentari uscenti senza ricordo. Ti ritrovi che destra e 5Stelle facciano cadere l’italiano più autorevole nel mondo, Mario Draghi”.
“Tutto perché la narrazione stabilisce chi ha già perso e chi ha già vinto. Meglio le bandiere che i nomi. Il nome convoca domande implacabili: ti conosco? Dove sei stato fino ad oggi? Cosa hai fatto? In Abruzzo non vi riuscirà. Ho bisogno di voi, uno ad uno, siamo di più dei tanti che hanno stabilito a Roma chi perde e chi vince senza neanche farci votare”, conclude D’Alessandro.