Avezzano. Il Cupello è un quartiere abbandonato e lasciato al suo destino. Il quadro che emerge dalle parole di una residente, frustrata nel vedere avvolta nel degrado la zona dove vive, è di quelli che fanno riflettere. Nel voler condividere la sua denuncia con la nostra redazione, tiene a sottolineare che quanto lamentato non è episodico o circoscritto a un breve periodo di tempo, bensì reiterato nel malcostume e nell’indifferenza che ormai si protrae da anni.
“Sporcizia, immondizia lasciata incustodita ai piedi dei pochi e micragnosi bidoni pubblici. Avvisi che parlano del distacco della corrente lasciati la sera prima per il giorno dopo (dalle 10 alle 15.30, in morbidezza), incollati su quelli vecchi che nessuno si preoccupa di togliere. Allarmi lasciati suonare fino allo sfinimento della batterie di emergenza e della sanità mentale di chi è costretto ad avere quel suono nelle orecchie. Marciapiedi letteralmente esplosi sotto le radici di alberi potati senza cura né amore”, scrive.
“Non uno spazio verde, né illuminazione sufficiente. Cultura è anche curarsi di questo. Cultura è non pensare che la cosa pubblica non sia di nessuno, ma che sia quello che la parola dice, cioè della comunità. Cultura non è travestire bene qualcosa che marcisce. Fare politica è curarsi della polis. Io non vedo nulla di tutto questo. E ne sono offesa. Oggi ho visto una signora mettere la sua immondizia nel bidone di fronte a un negozio, salire in auto e andare contromano su via Garibaldi. Praticamente ognuno fa come vuole nella certezza dell’impunità”, conclude.