Avezzano. Come ogni anno, con l’arrivo della primavera, crescono le segnalazioni sulla presenza della processionaria alla pineta di Avezzano, sul Monte Salviano e in quegli ambienti verdi dove vi sono pini e conifere varie. Negli ultimi giorni diversi cittadini hanno notato gli insetti nei luoghi sopra citati, invitando alla massima attenzione coloro che li frequentano in compagnia di animali d’affezione, soprattutto cani.
Ogni insetto può misurare da 1 a 3 cm, è rivestito di peli irritanti sia per l’uomo che per gli animali e deve il suo nome al fatto che, spostandosi in fila indiana, forma, appunto, una sorta di processione. Il suo nome deriva dalla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di processione e, come ogni anno, torna a costituire una minaccia concreta per animali a quattro zampe e anche per l’uomo, presentandosi nelle aree verdi della città, sia pubbliche sia private.
Alcune avvertenze per le persone, in caso di contatto con la pelle:
1 – lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone;
2- manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata;
3- sulle parti che hanno toccato larve e nidi utilizzare eventualmente strisce di scotch come un mezzo depilante per asportare parte dei peli ancorati alla pelle;
4- utilizzare sulle parti arrossate una pomata antistaminica per lenire il fastidio. Nell’eventualità di contatto con gli occhi, inalazione o ingestione dei peli urticanti è invece suggerito un immediato consulto clinico.
Alcune avvertenze per cani e gatti:
I sintomi potrebbe variare in base all’esposizione e al contatto con la processionaria. Bisogna prestare particolare, soprattutto in primavera: il contatto con l’apparato digerente o respiratorio dell’animale potrebbe essere fatale!
1- eccessiva salivazione da parte dell’animale;
2- vomito o diarrea;
3- aumento della temperatura corporea;
Questo insetto essere contrastato utilizzando diversi metodi. I trattamenti insetticidi diretti sulle larve all’aperto sono i più efficaci: il nido, infatti, neutralizza l’efficacia del trattamento. Per l’eliminazione delle larve morte, occorre comunque utilizzare la massima cautela; anche se il metodo migliore consiste certamente nel bruciarle, i residui carbonizzati risultano ugualmente urticanti, perciò è da evitare il rimanere sottovento o nelle vicinanze del falò, soprattutto con parti del corpo scoperte (compresi viso e occhi).