’Le Antiche Rue”, evento tra i più suggestivi del centro Italia, probabilmente il più partecipato in relazione alle iniziative legate ai piccoli centri.
Quella del 2020 sarebbe stata la XIX edizione. Un successo in crescendo perseguito nel corso degli anni dal cerimoniale di festa dedicato alla castagna Roscetta. Ma non è soltanto questo. Non si tratta, o per lo meno non più, di una sagra di paese. L’indotto in termini di affluenza e risonanza, colloca le Antiche Rue tra i classici di tradizione culturale più importanti della regione Abruzzo.
Dove è arrivata la fama dell’evento?
L’intera Valle Roveto aspetta l’appuntamento cult della stagione autunnale. Ma non solo. La Marsica in generale e la bassa Ciociaria rientrano nel bacino di frequentatori abituali della tre giorni di festa. Presenze e conferme da entrambi i litorali del cento Italia, dalla Sardegna e dal nord Italia, oltre al rientro organizzato in largo anticipo dei rovetani che vivono all’estero.
La macchina dietro le Antiche Rue
Le antiche Rue valorizzano una porzione precisa delle aree intere, in particolare quella della Valle Roveto, patria della castagna Roscetta. Abbracciano il borgo vecchio di Civitella Roveto e si diramano tra vicoli e cantine. Ogni stanza, largo o cortile diventano possibili concessioni d’affitto per i commercianti e pseudo-commercianti. Il tutto gestito dalla Pro Loco locale e dal Comune di Civitella Roveto, maestri d’orchestra e direttori esecutivi dell’evento che deve, necessariamente, essere curato nei minimi dettagli. Dalla sicurezza alla mobilità, dalla raccolta rifiuti alle postazioni mediche. I preparativi hanno inizio almeno 6 mesi prima delle date fissate e le richieste di affitto degli spazi disponibili (75 postazioni) sono mediamente sulle 120-130.
L’indotto economico
In primis c’è il guadagno delle postazioni, le cosiddette “cantine”. La cifra varia a seconda dell’offerta culinaria: si passa dalla semplice vendita di caldarroste e pannocchie alla brace, a menu completi proposti dai ristoranti locali. In caso di bel tempo, la cifra finale può quindi variare, per ciascun commerciante, da qualche migliaio di euro a decine di migliaia. Ma attenzione, l’evento è di portata territoriale. Bar, trattorie, alberghi, b&b, pompe di benzina, pizzerie. Tutti risentono fortemente del flusso turistico della sagra. Strutture ricettive piene da Avezzano a Sora per l’intero week end. Ne consegue una maggiore valorizzazione dei siti storico-culturali marsicani e dei maggiori centri urbani adiacenti alla vallata. Il mancato svolgimento delle Antiche Rue ha sensibilmente ridotto il fatturato annuale delle attività commerciali del posto e, secondo la Pro Loco, la perdita complessiva per tutte le parti chiamate in causa, è indecifrabile. Di certo parliamo di centinaia di migliaia di euro.
Cosa ne sarà dell’edizione 2021?
Secondo la Pro Loco, stanno alla più ottimistica delle ipotesi, qualora si potesse tenere fede alla tre giorni classica, non potremmo comunque aspettarci le Antiche Rue per come le conosciamo. Sarebbe necessaria una procedura di “prenotazione”. Si avrebbe accesso a scaglioni, in numero vincolato alle disposizioni normative. Sarebbero obbligatori percorsi predefiniti e dispositivi di protezione individuale. Per i commercianti andrebbero predisposte postazioni rispettose delle norme di prevenzione sanitaria e adottati precisi strumenti di packaging. E ribadiamo, sarebbe la miglior prospettiva possibile. Difficile fare programmi. Molto dipenderà dai provvedimenti governativi vigenti il prossimo autunno. Pesa l’impossibilità di programmare un evento che richiede mesi di lavoro. Di certo non potremo concepire l’evento nel suo straordinario fascino fino ad ottenimento dell’immunizzazione di gregge.
Le Antiche Rue, ritorno al passato
Antiche Rue, in memoria delle antiche strade del borgo storico di Civitella Roveto, “Civitella Vecchia”. “Rue” dal francese, strada appunto, in ragione della presenza delle truppe francesi nel centro rovetano durante gli anni della prima guerra mondiale. Una delibera del 1896 stabilì la nuova nomenclatura delle arterie stradali, ridisegnando il centro paesano così come lo conosciamo oggi. La vecchia Rua Ritta è oggi la nota Via Regina Margherita. Non ci sono più la Rua gliu Furno, dove sorgeva l’antico forno del paese, e la Rua gli Arquati, in onore di una famiglia dell’epoca.
C’era poi la suggestiva “Rua arrete alle rote”, la strada che oggi parte dal largo del passaggio a livello e sale a margine del borgo vecchio. Prenderebbe nome dalla ruota collocata fuori il vecchio monastero di Civitella, noto ai più per aver accolto e tratto in salvo i bambini rimasti orfani, abbandonati dalle madri. I neonati venivano lasciati sulla ruota. Alle suore l’opera caritatevole di prendersene cura e salvarli da morte certa.
Foto di anticherue.it