Con il ritorno in zona gialla di molte regioni del Paese, ristoranti e bar hanno riattivato il servizio al tavolo fino alle 18. Nell’ultimo fine settimana, in sostanza il primo utile del 2021, molti locali hanno registrato il tutto esaurito in gran parte dell’Italia. Un rito atteso da quasi 7 italiani su 10 (67%) che andavano a pranzo fuori almeno un sabato o una domenica al mese, prima dell’emergenza Covid.
Questi primi dati emergono da un’analisi di Coldiretti in riferimento alla ripartenza con servizio al tavolo o al bancone di 293mila fra ristoranti, pizzerie, bar ed agriturismi sopravvissuti alle chiusure in questi mesi, ad eccezione di regioni come l’ Umbria, la Puglia, la Sicilia e la Provincia di Bolzano che restano ancora arancioni. La Sardegna invece è tornata gialla lunedì scorso.
“Le riaperture rappresentano un’ opportunità per 47,8 milioni di italiani residenti nelle regioni gialle che sono stati costretti a rinunciare al pranzo fuori casa nel fine settimana – spiega la Coldiretti – ma è anche una importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive che hanno provocato un crack senza precedenti per la ristorazione che nell’ultimo anno per colpa ha quasi dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro (stime Coldiretti su dati Ismea).”
“Adesso possono restare aperti più di otto locali su dieci presenti nell’intera Penisola (81%) ma tra le regioni che possono beneficiare maggiormente della nuova fase c’è sicuramente la Lombardia che si classifica come la regione con maggior numero di attività presenti con circa 51mila locali, seguita dal Lazio con quasi 39mila e dalla Campania con oltre 33mila.”
“Gli effetti della limitazione delle attività di ristorazione – precisa l’associazione – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.”
Ora, però, il prossimo passo da compiere è rappresentato dalla possibilità per i ristoranti in zona gialla di una apertura serale, alla luce della campagna vaccinale, delle misure di sicurezza che vengono adottate, del distanziamento dei posti a sedere e della registrazione dei clienti che vengono ammessi nell’esercizio commerciale.
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“La possibilità di apertura serale a cena – conclude la Coldiretti – vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020.”
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