Avezzano. Le recenti reazioni avverse al vaccino di Astrazeneca hanno sollevato dubbi e perplessità tra coloro che, già scettici, temono che di episodi analoghi possano verificarsene nuovamente. La morte del militare in Sicilia, che aveva da poche ore ricevuto la propria dose, ha scatenato feroci polemiche e costretto le autorità sanitarie italiane a pronunciarsi su quanto avvenuto. Ad ora non è stato riscontrato il nesso tra la dose del vaccino somministrato e il decesso dell’uomo.
“Quanto successo in Sicilia e in atre parti d’Europa, dove vi sono state gravi controindicazioni dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca con coagulazioni di trombosi con esiti anche purtroppo mortali, ha determinato sconcerto, ansia e perplessità sull’opinione pubblica, creando dubbi sull’opportunità di vaccinarsi”, spiega Ignazio Iucci, consigliere di maggioranza al Comune di Avezzano. “Tutto legittimo, ma in una situazione epidemica così grave dobbiamo affidarci alla scienza e ai numeri che ci forniscono le agenzie deputate al controllo dei farmaci che guardano ai paesi che stanno più avanti di noi nelle campagne vaccinali. Lo sguardo, in particolare, deve posarsi sulla Gran Bretagna dove con oltre 11 milioni di somministrazioni di Astrazeneca sono stati riscontrati successivamente 275 morti. Questi numeri, se letti così, sembrano importanti, ma le autorità scientifiche britanniche hanno dimostrato che il dato non si discosta molto dalla mortalità esterna al vaccino”.
“Anche l’EMA, l’ente europeo per il controllo del farmaco, ha fornito numeri che hanno riscontrato 22 casi di coagulazioni su 3 milioni di vaccinati senza trovare mai un nesso causa effetto. Dobbiamo valutar, come d’altronde per tutti i farmaci, il rapporto cost- benefici guardando di nuovo in UK dove hanno superato i 20 milioni di vaccinati. A gennaio avevano 68mila contagi con 1200 morti al giorno, ieri hanno avuto 5700 contagi con 231 morti. Stanno arginando la pandemia; ci sta distruggendo psicologicamente, economicamente e fisicamente. L’unica arma che abbiamo resta la vaccinazione e anche se abbiamo ansie e paure dobbiamo vaccinarci altrimenti non ne usciremo più. Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e quindi dobbiamo guardare alle tante vite che il vaccino può salvare. In ultimo vorrei che si provasse a far riaprire le attività commerciali e imprenditoriale alle persone già vaccinate come, ad esempio, ristornati palestre e piscine. Ridiamo una speranza di lavoro e di un futuro migliore. Dobbiamo vaccinarci”.
“Le evidenze scientifiche parlano. Milioni di persone sono state trattate in tutto il mondo, oltre 10 milioni solo nel Regno Unito, e non hanno avuto che effetti indesiderati lievi, di breve durata, non pericolosi e ben noti: febbre, emicrania, dolori muscolari. Per quanto riguarda alcune segnalazioni più gravi, incluse alcune morti improvvise o infarti, il nesso di causalità col vaccino non è stato stabilito e sono pertanto da considerare episodi dovuti ad altro”, spiegato Nicola Magrini, direttore di Aifa, l’Agenzia Italia del FArmaco.