DECRETO RISTORI 5, DALLA BOZZA DI CONTE AL METODO DRAGHI
Occorrerà aspettare ancora qualche giorno.
La forte turbolenza di governo ha rimesso ai tempi dell’insediamento il piano ristori. Esiste una prima bozza lavorata dalla squadra di Giuseppe Conte, alla quale era stato legato uno scostamento richiesto al Parlamento per 32 miliardi di euro, a cui va aggiunto un accantonamento per 5,4 miliardi di euro dalla precedente concessione di ristori.
Il decreto arriverà entro la fine di febbraio, al massino nei primissimi giorni di marzo. L’unico nodo certo è che domenica 28 scadrà lo stop alle cartelle fiscali, la cui proroga dovrebbe rientrate nello stesso testo.
Leggi anche: E-commerce e shopping online: occorrono tutele per un mercato inarrestabile
Sono circa 50 milioni le cartelle congelate fino al 28 febbraio dal precedente provvedimento. In assenza di una nuova proroga, dal primo marzo l’Agenzia delle Entrate dovrebbe provvedere all’invio degli atti.

Draghi, con tutta probabilità, riprenderà buona parte del testo del decreto Ristori 5, così come era stato confezionato dal Conte Bis. Il decreto prevede il prolungamento della Naspi e del Reddito di Emergenza, la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione, ed i contributi a fondo perduto per le partite Iva (1000 euro), per gli autonomi, per gli intermittenti e per gli stagionali. Le scadenze fiscali per le cartelle esattoriali saranno invece oggetto di proroga fino al termine dei aprile 2021. In aggiunta dovrebbero poi essere erogati contributi a fondo perduto per il comparto sciistico per un valore di circa 4 miliardi di euro, e in riferimento al Bonus da 1000 euro non verrà preso in considerazione il codice ATECO di appartenenza, ma solamente la perdita percentuale del fatturato annuale relativo agli anni di imposta precedenti.
C’è poi da considerare una formula di sostegno indiretto, come i crediti d’imposta, pensati per cancellare le tasse, al momento sospese, fino ad aprile ad autonomi e imprese più in difficoltà
I provvedimenti del decreto Ristori 5 saranno etichettati come “provvisori”. Il ministro Orlando è al lavoro, sia con le forze sindacali che con Confindustria, per definire la natura degli ammortizzatori sociali, elementi chiave nel delicato contesto dell’occupazione, piegato dalla perdita di 444mila posti di lavoro nell’anno solare 2020.
Inoltre potrebbero emerger due ulteriori cambiamenti circa i beneficiari dei contributi a fondo perduto. In particolare il calo di fatturato preso in considerazione non è più di un solo mese bensì annuale (con meccanismo di calcolo basato sulla perdita di fatturato superiore al 33% su tutto il 2020), e potrebbero essere inclusi anche i professionisti iscritti agli Ordini.

Capitolo a parte per il mondo degli sportivi. Il governo Conte aveva previsto un indennizzo da 800 euro mensili per i rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche. Nella bozza di gennaio era previsto il pagamento in un’unica tranche dei ristori di gennaio, febbraio e dei primi 5 giorni di marzo. il bonus sarebbe sto erogato dalla società Sport e Salute Spa, La mancata nomina di un ministro dello Sport rimette qualsiasi decisione nelle mani di Mario Draghi, a meno che non venga assegnata la delega ad uno dei ministri o nominato un sottosegretario.