L’Aquila. Transitando a Paganica in Via Edoardo Scarfoglio, ai residenti nelle frazioni est non sarà sfuggita la sostituzione della vecchia tabella affissioni del PCI, con una nuova, pubblica, sulla quale è riportata la dicitura “Comune dell’Aquila Affissioni Funebri”.
Saremo di certo smentiti ma riteniamo plausibile che tale sostituzione sia conseguenza del nostro recente interessamento al riutilizzo della vecchia. Obiettivo quest’ultimo non portato ad esito in quanto non praticabile per noi oggi, a causa dell’oggettivo disimpegno negli anni passati da parte del nostro partito locale.
Non critichiamo dunque la scelta né l’opportunità di tale sostituzione, ritenendola legittima. Tuttavia, come Circolo del Partito Democratico, erede del Partito Comunista che la realizzò negli anni ’70, ci rivolgiamo all’Assessore competente Fabrizio Taranta per fare un appunto sul metodo.
Quella vecchia tabella, peraltro utilizzata nei decenni senza autorizzazione, per pubblicità, promozioni e comunicazioni di vario genere, fu ideata, realizzata e posata in opera, dai compagni della sezione locale del Partito Comunista Italiano. Per anni fu un organo di informazione rivolto ai residenti nei paesi della ex X Circoscrizione.
Assessore, Lei non può ricordarlo per questioni anagrafiche né saperlo per motivi altri ma, su quella vecchia tabella rossa, realizzata in ferro e legno, sono scorsi fiumi di inchiostro, di proposte, di posizioni politiche e di sollevazioni civiche. I militanti di allora elaboravano, discutevano, infine scrivevano col pennarello i manifesti, e disegnavano a mano libera il logo del loro partito su ogni foglio affisso. Lo stesso logo che era scolpito nel ferro e fissato in alto alla tabella, e che Lei Assessore, in un gesto di garbo nei confronti delle storie importanti altrui, avrebbe potuto lasciare come ricordo a noi eredi di quella storia. Garbo, che se le fosse appartenuto, le avrebbe suggerito di informarci dell’imminente rimozione. Sarebbe bastata una telefonata informale, come gesto di rispetto fra avversari politici. Personalmente, nella mia funzione di Segretaria del Circolo PD Paganica e Frazioni, le avrei chiesto soltanto la cortesia di consegnarci il simbolo, a memoria di una storia politica di grande valore, che sembra lontana anni luce da noi e da questa epoca, e lo è sicuramente dalla sua compagine politica e amministrativa. La mia sarebbe stata una richiesta di cuore e, da parte sua, esaudirla, un gesto alto di autorevolezza. Lei ha inteso invece agire nel solco caratterizzante di questo quinquennio sindacale, cioè con una dimostrazione di indolenza.
Assessore, la politica e l’amministrazione che piacciono a noi, si basano sul rispetto dell’avversario e su buone prassi di lealtà, non sull’arroganza né sull’esercizio della forza. Chi amministra e conta su una maggioranza, ha già il coltello dalla parte del manico. È l’autorevolezza a fare di quel coltello un cesello da orafo.
Deborah Palmerini Segretaria del Circolo PD Paganica e Frazioni