Ermanno Natalini, PD Celano, ha espresso ieri, a margine di una giornata di commemorazione e di ricordo, una riflessione attraverso i propri canali social circa quanto accaduto nella cittadina marsicana in occasione di un’intervista di “un uomo delle istituzioni”, non specificato da Natalini, nella quale, a detta sua, “ha tentato di intimidire e di cercare di isolare i giornalisti”. Di seguito il post dell’esponente PD.
“Oggi ricorre la strage di Capaci, lì dove in un agguato di mafia persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e i poliziotti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro. E’ la giornata in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia in ricordo della strage, lanciando un monito all’autorevolezza dell’organo giudiziario, “se la magistratura perdesse credibilità agli occhi della pubblica opinione s’indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia” ha anche voluto, con forza, ribadire un concetto sacrosanto; non possono esserci “zone grigie”. O si sta contro la mafia o si è complici”.
“Ma non solo. E’ anche la giornata in cui in maniera implicita si vuole soprattutto ricordare il lavoro prezioso di tutte quelle persone oneste che a vario titolo hanno vissuto, combattuto e raccontato, come i giornalisti, quel momento drammatico del nostro Paese. E’ in questo clima che a Celano, nella mia città, succede che un “uomo delle istituzioni”, un consigliere comunale, intervenendo su un periodico locale sulle recenti questioni giudiziarie, con un attacco feroce e oltremisura goffo si è rivolto a dei personaggi non meglio precisati appellandoli come “ambigui”, ha tentato, definendoli “spregiudicati”, di intimidire e di cercare di isolare i giornalisti che quotidianamente svolgono con passione e preparazione il loro lavoro raccontando i fatti con attenzione”.
“A loro, alla loro integrità morale, alla loro passione civile e alla loro proifessionalità va il mio sostegno, la mia vicinanza e la mia solidarietà: non siete soli, non lasciatevi impaurire. A Celano le intimidazioni e la violenza fisica e verbale non avranno mai dimora”.