Fa da padrona, lungo l’asse Avezzano-L’Aquila, la polemica circa l’intervento del sindaco del capoluogo marsicano Gianni Di Pangrazio in sede di Consiglio Comunale. Quel “tenere fuori L’Aquila” in relazione ad un progetto di ampio respiro che abbia l’obiettivo del rilancio del tessuto economico delle aree interne e, in particolare, della provincia aquilana, ha sortito l’effetto di una mina.
La reazione dei membri del Consiglio non ha tardato ad arrivare.
Chiaro e moderato il Consigliere di minoranza in quota Lega, Alfredo Mascigrande, assente giustificato al Consiglio della discordia per ragioni lavorative: “E’ assurdo per me parlare ancora di campanilismo tra due centri che hanno una loro storia, un loro percorso. Siamo nel 2021, la polemica è fuori dal tempo. Io resto del parere che il territorio debba lavorare all’unisono, dobbiamo rapportarci come fossimo un corpo unico. Nessuno deve essere escluso”. E sulla posizione di Di Pangrazio auspica una pronta smentita di intenti: “C’è bisogno, forse, di fare un po’ di chiarezza. Soprattutto se le sue dichiarazioni si prestano ad essere interpretate in chiave campanilista”.
Nessun dubbio per il leader della Lega Tiziano Genovesi. “Sono tre mesi che sparano contro tutto e tutti, come contro il Papa. Poi cercano di mettere la toppa. Questi correttivi però non riconoscono l’errore. Non si tratta di frasi male interpretate, quello di Di Pangrazio è un pensiero acclarato. Così non fa altro che isolare la città di Avezzano. La maggioranza deve assolutamente prendere le distanze da certe dichiarazioni. Un conto è lo slogan in campagna elettorale, un altro è quanto emerso in oltre un’ora di intervento in Consiglio Comunale”.
Il riferimento è chiaramente alle prese di posizione territoriali durante il bimestre che ha preceduto le elezioni politiche. Su tutte le dichiarazioni rilasciate in una nota ufficiale a commento del parto indolore. “Per un marsicano non è semplice accettare il disagio ulteriore di vedere scritto sulla carta d’identità del proprio figlio – nato a L’Aquila”. “L’ho ribadito più volte – ha incalzato Genovesi – una provincia non può e non deve essere zoppa. Avezzano deve rivendicare la sua centralità nella Marsica, ma può farlo solo se si ha credibilità politica ed amministrativa. Guardiamo verso la direzione giusta, puntiamo ad assegnare alla Marsica il ruolo che le spetta commercialmente. Non dimentichiamo che decidiamo largamente il PIL della provincia”.
Roberto Verdecchia, Consigliere di maggioranza, ha invece provato a distendere i toni. Ha spiegato che il lungo intervento del Sindaco non può e non deve essere ricondotto a poche e isolate frasi d’effetto che finiscono, necessariamente, con l’essere strumentalizzate. “Ho fatto finta di non leggere la replica di Biondi che, tra l’altro, credo abbia rapporti piuttosto buoni con Di Pangrazio. E’ stato tutto esasperato. Credo il Sindaco volesse sì stigmatizzare i comportamenti di alcuni personaggi della politica aquilana, ma in particolare modo si riferiva al progetto della linea ferroviaria che dovrebbe collegare Carsoli e L’Aquila. Per cui vorrei invitare chi si è sentito chiamato in causa, a studiare l’intero intervento, e non solo ciò che qualcuno ha voluto leggere a proprio piacimento”.
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