La Legge n. 178/2020 (legge di Bilancio 2021, art. n. 1 commi 171 e 172) ha rifinanziato alcuni strumenti e agevolazioni per il sostegno e la crescita di imprese e startup. Tra questi la norma ha prorogato al 31 dicembre 2022, senza alcuna modifica alla disciplina agevolativa, anche il cosiddetto Bonus investimenti nel Mezzogiorno.
In cosa consiste il Bonus Sud?
L’incentivo prevede il riconoscimento del credito d’imposta alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi e ricompresi all’interno di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Lo sgravio è del
- 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro;
- del 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
- del 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.
Per le Regioni Abruzzo e Molise, l’intensità dell’aiuto a finalità regionale è così stabilito:
- al 30% per le piccole imprese,
- al 20% per le medie imprese,
- al 10% per le grandi imprese.
La quota di costo complessivo dei beni agevolabili deve essere al massimo pari, per ciascun progetto di investimento, a 3 milioni di euro per le piccole imprese, 10 milioni di euro per le medie imprese e 15 milioni di euro per le grandi imprese.
Qual è la procedura per accedere al credito d’imposta cofinanziato con risorse del PON I&C?
Le imprese che intendono avvalersi del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno devono presentare la comunicazione per la fruizione del credito d’imposta all’Agenzia delle entrate in via telematica. L’Agenzia delle entrate, ricevuta la comunicazione e previa verifica dei dati dichiarati nella stessa, trasmette alle imprese il provvedimento di autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta.
A seguito del rilascio dell’autorizzazione alla fruizione, l’Agenzia delle entrate trasmette, i soli progetti presentati da PMI non appartenenti al settore primario, al Ministero dello sviluppo economico che ne valuta la cofinanziabilità con risorse del PON I&C, sulla base dei criteri di cui agli articoli 3 e 4 del DM 29 luglio 2016. Giova precisare che l’attività istruttoria svolta dal Ministero è circoscritta alla verifica della sussistenza dei requisiti necessari per l’ammissione dei progetti al finanziamento nell’ambito del PON I&C.
Con riferimento alle PMI beneficiarie del credito d’imposta per le quali l’attività istruttoria si conclude con esito positivo, il Ministero adotta un apposito provvedimento di utilizzo di risorse del PON I&C recante, tra l’altro, gli obblighi e gli adempimenti a carico dell’impresa beneficiaria derivanti dal cofinanziamento comunitario.
Con riferimento, invece, alle domande che non superano l’istruttoria svolta dal Ministero, in quanto carenti dei requisiti previsti dagli articoli 3 e 4 del DM 29 luglio 2016, resta ferma l’autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta rilasciata dall’Agenzia delle Entrate a valere su risorse nazionali.
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