L’Aquila. Referti medici e dati sensibili dei cittadini a rischio pubblicazione. Questo è lo scenario che potrebbe verificarsi a seguito dell’attacco hacker del gruppo Monti ai sistemi informatici della Asl1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila. Una situazione incredibile, inquietante e pericolosa al tempo stesso. Qualora i malintenzionati dovessero mantenere fede al loro intento di svelare le cartelle cliniche dei pazienti – come annunciato in un tentativo di estorsione – si andrebbe incontro a una violazione della privacy di gravissima entità.
L’allarme era stato lanciato nei giorni addietro dal Consigliere regionale Giorgio Fedele, che aveva sollecitato una pronta e immediata risposta della Giunta regionale, così come dei chiarimenti pubblici dell’azienda sanitaria ai cittadini. Fino a ieri nessuna istituzione aveva accolto la richiesta di Fedele il quale, inoltre, aveva più volte affermato di essersi provato a mettere in contatto con il direttore generale della Asl1, Ferdinando Romano, senza ricevere alcuna risposta.
Di ieri pomeriggio, dopo un nuovo intervento del Consigliere Fedele, una nota della Regione Abruzzo, nella quale viene spiegato che è stato costituito “un gruppo di pronto intervento di sicurezza informatica che sta operando a supporto dei gruppi tecnici dell’Azienda, immediatamente attivati nella gestione dell’incidente, per limitare il disagio derivante dall’indisponibilità di alcuni dei servizi informatici. Il lavoro dei tecnici procede ininterrottamente con il coordinamento, in presenza, della Direzione Strategica dell’Azienda. Sono stati adottati tutti i provvedimenti necessari per garantire i servizi sanitari con modelli organizzativi alternativi”.
Sull’argomento è intervenuta anche l’ex deputata del Partito Democratico, Stefania Pezzopane. “Apprendiamo dalla stampa che gli hacker abbiano inviato alla Asl 1 una richiesta di riscatto e che siamo quindi in una situazione gravissima, sotto ricatto per inettitudine. Da quattro giorni tutti i dati in possesso della Asl della Provincia dell’Aquila sono in mano a cyber criminali. E per tutti i servizi, anche quelli più urgenti si è tornati agli anni ’80, con il cartaceo ed i conseguenti disagi e carenze insopportabili. Su tutto ciò c’è un silenzio inquietante dei diretti responsabili”.
Nel frattempo i disagi nei vari presidi sanitari continuano. Non potendo ricorrere ai computer e ai mezzi di digitalizzazione delle prestazioni sanitarie, gli operatori sono costretti a scrivere tutto su carta. Una situazione complicata che non verrà risolta in breve tempo, però.