Avezzano. L’università degli studi dell’Aquila si fa capofila di un innovativo progetto che mira a introdurre l’insegnamento delle Medical Humanities nel corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia, grazie a una sinergia tra i dipartimenti d’Ateneo, MeSVA (Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita) e DSU (Scienze Umane), e la SIPeM – Società Italiana di Pedagogia Medica. L’iniziativa, finanziata dalla Fondazione Carispaq, vede la gestione delle attività laboratoriali da parte dell’associazione VTS Italia. Le lezioni previste saranno tenute da Alessandro Franceschini, docente di filosofia marsicano esperto di Medical Humanities e medicina narrativa, promotore e coordinatore del progetto; Vincenza Ferrara, responsabile del laboratorio di arte e Medical Humanities della Sapienza Università di Roma; Giuseppe Di Natale, ricercatore di storia dell’arte contemporanea presso l’ateneo aquilano.
Le Medical Humanities sono, per l’appunto, quell’ambito di studi che prende in considerazione l’apporto che le scienze umane e le discipline umanistiche possono offrire all’arte medica per la personalizzazione delle cure e per la formazione dei professionisti della salute, al fine di sviluppare capacità ermeneutiche, potenziare capacità di empatia e prevenire il rischio di burnout. L’iniziativa recepisce e attua quanto auspicato dalla conferenza permanente dei presidenti dei consigli di corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia, circa l’insegnamento non solo a “saper fare” ma anche a “saper essere” dei futuri medici, proprio attraverso l’integrazione delle scienze mediche con quelle umanistiche.
Nello specifico, verrà utilizzato il metodo didattico delle Visual Thinking Strategies (VTS) – introdotto da Vincenza Ferrara nella medical education – in grado di mettere a frutto le potenzialità che l’osservazione dell’arte può suscitare nello sviluppo di importanti competenze cognitive. Tale metodologia migliora sia le capacità semeiologiche sia la sensibilità empatica: aiuta a sviluppare il cosiddetto “occhio clinico”, fondamentale nella pratica dell’esame obiettivo e per acquisire informazioni sulla salute del paziente attraverso un’attenta osservazione, il ragionamento critico e l’intuizione. La pratica delle VTS incoraggia, altresì, la comprensione della complessità e il problem solving, migliorando le capacità relazionali e comunicative, nonché il lavoro di gruppo.
Il progetto è frutto di un lungo e complesso percorso che vede protagonista la comunità accademica locale, in un gruppo di lavoro e di ricerca del quale fanno parte: Leila Fabiani, professoressa ordinaria di igiene generale e applicata, presidente del corso di laurea in medicina e chirurgia e del consiglio di area didattica in medicina; Valeria Merola, professoressa associata di letteratura italiana e presidente del consiglio di area didattica in lettere; Rita Roncone, professoressa ordinaria di psichiatria, presidente del consiglio di area didattica in professioni sanitarie della riabilitazione ; Stefano Necozione, professore ordinario di igiene generale e applicata, presidente del corso di laurea in scienze delle professioni sanitarie della prevenzione; Massimo Casacchia, professore emerito già ordinario di psichiatria; Alessandro Franceschini, responsabile della sezione aquilana della SIPeM – Società Italiana di Pedagogia Medica.