Pescina. La casa di Ignazio Silone diventerà un museo. La Casa Museo Silone, in via Umberto I, sarà, infatti, inaugurata il prossimo 26 settembre a partire dalle 16.30. L’apertura della Casa Museo è stata inserita all’interno delle Giornate Europee del Patrimonio, corredata dalla realizzazione di due convegni che si terranno rispettivamente il 25 settembre presso la sala conferenze del Teatro S. Francesco, dal titolo “La figura femminile nel mondo rurale abruzzese dal ‘900 ad oggi, da Fontamara alla Città delle donne”, mentre il 26 settembre si terrà l’incontro dal titolo “Ascoltiamo Silone tra memorie, storie e testimonianze”.
Un momento tanto atteso dalla comunità, e non solo, come conferma ad AZ Informa Tiziana Cucolo, la presidente del Centro Studi “Ignazio Silone”.
“I lavori di recupero edilizio sono iniziati nel 2018 mentre nel 2020 quelli di allestimento museale – spiega la presidente – si tratta della casa natale di Ignazio Silone, donata dagli eredi Teresa e Mario Tarola – Grazie anche alla sensibilità della fondazione ‘Terzo Pilastro’, e del suo presidente professore avvocato Emmanuele F. M. Emanuele, e grazie anche al supporto della regione Abruzzo siamo riusciti ad intraprendere questo attento e preciso lavoro di restauro al quale è seguito tutto il percorso di allestimento museale coordinato dallo storico dell’arte Antonella Leopardi, dall’archivista di stato Alessandra Mancinelli, affiancato da una minuziosa e puntuale ricostruzione del percorso storico, documentale e bibliografico diretto dalla consulenza scientifica dell’archivista di stato Martorano Di Cesare e Sebastiana Ferrari, direttore dell’Archivio di Stato, nonchè dall’allestimento architettonico curato dall’architetto Raffaele Di Genova”.
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“L’apertura della Casa Museo rappresenta un momento storico, culturale e sociale di fondamentale importanza non soltanto per la nostra comunità ma anche a livello internazionale – continua Tiziana Cucolo – il materiale che è presente all’interno di questa casa è un materiale preziosissimo per tutti i cultori ed estimatori, ma anche per coloro che amano questa figura a prescindere da quello che è stato il loro percorso di studi. Credo sicuramente che sia necessario porre in essere una serie di strategie politiche, ma soprattutto economiche, volte ad investire sulla cultura, proprio come strumento entro il quale poter garantire questa continuità valoriale perché poi alla fine la Casa Museo racchiude in sè la storia del nostro paese; è quindi necessario tutelare questa storia proprio per consentire una continuità ad una comunità che ha il dovere sociale di tutelare e promuovere questo prezioso patrimonio al fine di consegnarlo intatto alle nuove generazioni”.