L’Aquila. “Con somma fantasia dei simboli ed inaspettato tempismo un manipolo di eroici e temerari avanguardisti ha rinverdito, con sprezzo del pericolo ed il favore delle tenebre, i fasti gloriosi dell’era mussoliniana…
In realtà i soliti quattro ignoranti, vigliacchi e provocatori hanno sporcato i muri della città.
Gli individui sono stati immediatamente denunciati dal segretario della CGIL dell’Aquila, azione alla quale partecipiamo e che sottoscriviamo.
Quanto accaduto non è di certo da sottovalutare, sono stati esposti simboli abominevoli di violenza inaudita che ledono la dignità dell’intero paese. I fasci littori, l’ascia chiodata e frasi come “la marcia continua” rappresentano un richiamo alla feccia della storia. Non possiamo che rimanere indignati e sconcertati dell’inadeguatezza storica e della sfacciataggine di queste azioni.
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Per fortuna le gesta e le ignominie del 28 ottobre sono state cancellate dalla storia e a L’Aquila il sacrificio di nove giovani ha sconfitto per sempre quella pagina vergognosa della storia.
Proprio nella serata di ieri siamo andati a rendere onore ai nostri martiri in compagnia di Michele Santoro, al quale abbiamo regalato il fazzoletto dell’ANPI. Insieme restiamo uniti per la pace, per la democrazia e la libertà, certi che la chiamata alla resistenza ci viene fatta ogni giorno, in particolare all’interno di questo complesso presente fatto di ingiustizie sociali e precarietà.
Non possiamo lasciare che riemergano rigurgiti di una storia bieca e di un regime criminale, non possiamo correre il rischio che questa simbologia e questa modalità di agire si inseriscano nel conflitto sociale. È il momento di risposte, è il momento del coraggio nelle idee e nelle posizioni. Insomma, è il momento della resistenza. Continuiamo a chiedere lo scioglimento delle organizzazioni come Forza Nuova, continuiamo a tenere alti i nostri valori.
La storia ha già sconfitto il fascismo sta a noi difendere il futuro” – così, in una nota, l’ANPI L’Aquila –


