Non ci sono mezze misure nelle considerazioni del dott. Lorenzo Fusco, candidato di centro destra nella lista “Un’altra Sulmona è possibile” con Vittorio Masci sindaco, in ordine ad una personale lettura politica della scena sulmonese. Suonano come una sentenza e, di conseguenza, un appello alla redenzione amministrativa, perché, a detta del Coordinatore cittadino di Forza Italia, l’ultimo mandato comunale risponde di colpe imperdonabili sul piano della gestione della cosa pubblica.
A dieci giorni dalla chiamata alle urne, Fusco raccoglie le fatiche dell’ultimo anno, o poco più; periodo nel quale il partito ha lavorato per ridare fiducia e volti capaci ad un centro destra pronto al rilancio. 17 liste e 271 candidati, quadro elettorale trafficato, pieno, di difficile lettura. Non sono serviti i sondaggi delle scorse settimane, tra loro contraddittori.
“Sono basito. – Ha dichiarato il dott. Fusco – Si tratta di sondaggi commissionati prima della presentazione delle liste e quindi prima che si conoscessero i nomi dei candidati. Lasciano il tempo che trovano. Sono abituato a farmi un’idea della situazione per strada, incontrando e parlando con la gente. In questo particolare momento storico, la politica di Sulmona ha necessità di ritrovare entusiasmo. La mia nomina a Coordinatore di partito è arrivata in una fase di fermo di Forza Italia. Mi sono assunto la responsabilità di ripartire dal punto zero. Attraverso le mie conoscenze e i miei rapporti personali ho cercato di ricreare un gruppo, mosso dall’impellenza delle elezioni amministrative. L’obiettivo è lavorare con orgoglio ed entusiasmo per dare un contributo reale. Forza Italia è punto di riferimento nazionale per equilibrio, serietà e leadership. Le altre realtà di partito e i rispettivi leader avranno molto da fare per godere di una tale credibilità internazionale. Oggi il nostro compito è quello di ricostruire una realtà solida, e non solo nell’ottica delle elezioni amministrative“.
Se “l’attitude” cittadina è destinata ad essere svelata solo a margine del voto, Fusco garantisce che la missione politica della coalizione va ben oltre l’imminente suffragio.
La nomina a Coordinatore cittadino arrivò a giugno del 2020 direttamente dal coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano, in accordo con il coordinatore provinciale di L’Aquila Gabriele De Angelis. Indiscussa l’esperienza negli uffici di via Mazara. Ricordiamo gli incarichi da Assessore con importanti deleghe quali lo sport, i grandi eventi, la cultura e la pubblica istruzione. Oggi quell’esperienza amministrativa si mette al servizio delle principali criticità del territorio peligno. La soppressione dei Tribunali minori, la salvaguardia del presidio ospedaliero locale e la piaga occupazionale. Ma non solo.
“Sono nodi fondamentali. In riferimento alla soppressione dei Tribunali voglio ricordare che il carcere di Sulmona ospita detenuti al 41 bis. So perfettamente quanti problemi sorgono in presenza di tale regime carcerario. Vorrei poi aggiungere un quarto punto di riscatto, a mio avviso prioritario. La moralità! La moralità della politica, la dignità. Questa è una città mortificata dagli ultimi anni, una città che cammina a testa bassa. E’ successo di tutto e di più. Siamo consapevoli di una situazione al limite, fatta di atteggiamenti padronali. Non c’è dialogo. Si fa politichese, non politica. E’ una Sulmona umiliata, triste. Oggi dobbiamo il compito e il dovere di ridare moralità alla politica. Quando c’è moralità c’è istruzione, cultura, turismo. Questa è la città dei papi, di Celestino V, di Ovidio; siamo a mezz’ora dal mare e mezz’ora dalla montagna. Non si può accettare in alcun modo questa carenza di formazione nelle istituzioni. Lo dico con profonda amarezza perché lo sento dentro. Dopo una lunga esperienza personale nel Comune di Sulmona posso descriverla come una città smarrita. Si pensa al singolo, alle esigenze personali. Siamo tornati indietro di 50 anni”.
Un attacco frontale alla sindaca uscente Annamaria Casini, giudicata colpevole di un’involuzione socio-culturale quale scotto di una visione politica limitata dalle carenze professionali in seno all’amministrazione.
“Io sono sempre molto chiaro, ho rispetto nei confronti della persona, ma devo essere onesto nel giudicarne l’operato da sindaco. La sua è stata una delle candidature peggiori della storia amministrativa di Sulmona in tempo repubblicano. Il suo mandato è stato fallimentare a tal punto che che il suo stesso mentore non l’ha ricandidata. Come medico provo a fare una diagnosi del fallimento istituzionale e non posso che attribuirne la causa ad una enorme carenza di competenze. Sicuramente ci sarà stato entusiasmo, ma mancavano le capacità. Sono stati cambiati venti assessori, abbiamo assistito a crisi su crisi, abbiamo perso finanziamenti perché le procedure non sono state compiute nella maniera corretta, c’era gente che non sapeva cosa fosse una delibera. Per cui voglio nutrire rispetto verso l’impegno profuso, non sul resto”.