L’Aquila. Slittano in autunno le elezioni di primavera. Un flashback elettorale, o presunto tale, già visto nella Marsica. Accadeva un anno fa, più o meno di questi tempi, quando la pandemia irrompeva in tutto il suo clamore in Italia minando le certezze della quotidianità e stendendo un drappo nero sull’imminente futuro. Per la politica non fu diverso. Chi avviò, sul finire dell’anno precedente, la campagna elettorale per presentarsi alla tornata delle amministrative di primavera dovette rivedere i propri piani. Tutto slittò di mese in mese, senza data precisa, fino ad avere certezza dell’election day: 20-21 settembre 2020. Quattro mesi dopo rispetto a quanto originariamente previsto.
Un anno dopo la situazione è pressoché invariata. Se dodici mesi fa nella Marsica avrebbero dovuto recarsi al voto i cittadini di Avezzano, Carsoli, Celano, Magliano, Aielli, Collelongo, Sante Marie, Collarmele, Rocca di Botte e Cappadocia, nel 2021, invece, a recarsi alle urne saranno quelli di Bisegna, Canistro, Cerchio, Civita d’Antino, Civitella Roveto, Ortona dei Marsi, Ortucchio, Ovindoli, San Vincenzo Valle Roveto, Scurcola Marsicana e Tagliacozzo.
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Va sottolineato che in quest’occasione sono ben due i Comuni che si presenteranno senza il primo cittadino, essendo attualmente commissariati: a Scurcola Marsicana la sindaca Maria Olimpia Morgante si è dimessa il 16 febbraio e a Celano l’amministrazione è crollata per l’inchiesta denominata “Acqua Fresca” che ha portato agli arresti l’ex senatore forzista e vicensindaco Filippo Piccone e agli arresti domiciliari il sindaco Settimio Santilli, esponente di Fratelli d’Italia, riconfermato proprio lo scorso settembre. Piccone, in quella circostanza, fu il più eletto a Celano con mille voti, più o meno lo scarto che permise la vittoria di Santilli sul candidato Gesualdo Ranalletta.
La terza ondata della pandemia è ormai entrata nel vivo e ieri pomeriggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto (integrato con la voce Disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l’anno 2021) con il quale vengono fatte slittare a una data da stabilire tra il 15 settembre e il 15 ottobre le sopra citate elezioni amministrative. Un flashback già visto, appunto. Il rischio connesso al recarsi ai seggi per eleggere i propri rappresentanti è ancora troppo alto, così come l’indice dei contagi che non dà garanzie circa il rientro repentino di una situazione emergenziale ancora troppo instabile.
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