ALYSSA CARSON, LA RAGAZZA CHE POTREBBE CAMMINARE SU MARTE
Nata a Baton Rouge, letteralmente “bastone rosso”, e se le vie del destino sono chiare dal principio non è una coincidenza da poco. Alyssa Carson sarà impressa, nero su bianco, sulle pagine della storia. La giovanissima età è solo un valore aggiunto, il punto è che nonostante tutti i “nonostante” ha ribaltato le regole della scienza aerospaziale e di una società ancora fintamente paritaria.
Alyssa è cresciuta col mito dello spazio. Suo padre le intravide un luccichio negli occhi già all’età di 3 anni, quando restata incantata a guardare The Backyardigans, o “Gli Zonzoli”, la serie televisiva animata statunitense-canadese che in alcuni episodi trattava gli aspetti più affascinanti delle missioni lunari. A scuola sviluppò un interesse particolare per i pianeti, tanto che suo padre decise di portarla a visitare il campo spaziale di Huntsville in Alabama. Alyssa ci tornò 18 volte.

OBIETTIVO MARS ONE
Alyssa ha frequentato la International School della sua città, Baton Rouge, dove ha studiato quattrolingue. La sua passione e l’ostinazione l’hanno portata ad ultimare con risultati mai visti prima la Advanced PoSSUM Academy, titolare del programma per giovani studenti interessati alla ricerca atmosferica e al volo spaziale con equipaggio. Ad oggi è la più giovane apprendista astronauta ad aver mai ottenuto una certificazione ufficiale che le permetterà di viaggiare nello spazio. E’ la più giovane risorsa più giovane della storia ad aver superato tutte le prove aerospaziali della NASA. Di fatto può ambire ad essere il primo essere umano ad intraprendere il viaggio per Marte. L’obiettivo di Mars One è quello di ricerca della vita sul pianeta e la coltivazione del terreno per generare cibo.

I RECORD DI ALYSSA
E stata la prima in diverse situazioni. Innanzitutto alla tenera età di 12 anni ha discusso le future missioni umane su Marte per NASA TV, a Washington. In quello stesso periodo aveva già frequentato tutti i NASA Space Camps Camps organizzati dalla NASA negli Stati Uniti, in Canada e in Turchia. L’Agenzia Aerospaziale ha fortemente creduto in questa ragazza, tanto che le ha riservato un posto in prima fila in occasione di tre lanci dello space shuttle. Dal canto suo ha avuto l’acume per comprendere l’importanza dei percorsi formativi. Ha chiaro il suo obiettivo e sta gettando le basi per poterlo raggiungere.
L’ultimo master frequentato è stato quello sulla microgravità e sulla reazione del corpo alla perdita di ossigeno. Al termine del liceo la corsa al college. Alyssa è contesa tra le migliori università d’America. Quello che è certo, è che sceglierà un percorso di laurea in astrobiologia, così da perfezionare il proprio curriculum in vista della missione spaziale sul pianeta rosso.

LA NUOVA GENERAZIONE MARTE
Se esiste una generazione “Marte”, Alyssa ne è l’esempio. Nella sua bio di Instagram scrive “Future Mars Walker”. Esattamente. Lei sì che può dire che un giorno camminerà su Marte. E’ stata selezionata tra i sette ambasciatori di Mars One e alla Convention Internazionale del BBYO ha parlato a circa 3500 giovani sostenendo che “insieme faremo qualsiasi cosa”. Detto da lei, impossibile da non credere.
In una recente intervista, il numero uno della NASA, Jim Bridenstine, ha ammesso il potere femminile in ambito aerospaziale. “Sarà probabilmente una donna la prima persona a mettere piede su Marte, senza contare che è probabile che sia una donna anche il prossimo astronauta a tornare sulla Luna”.
UN NUOVO MODELLO DI ICONA
La storia femminile è costellata di battaglie vinte, seguite da finta approvazione. Il gender gap è ancora radicato in ambito occupazionale, men che meno in quello scientifico. Alyssa Carson è una spinta al cambiamento, probabilmente la più forte mai conosciuta in epoca moderna. E’ la testimonianza di un ribaltamento nella mentalità collettiva, della presa di coscienza genitoriale rispetto alle predisposizioni dei figli. E’ un nodo sciolto in campo STEM, perché le discipline del futuro non sono prerogativa maschile.
Solo Greta Thunberg aveva aperto in modo simile il vecchio, arcaico, blocco di potere. I social e le nuove tecnologie hanno dato la parola a chi in altri tempi non avrebbe avuto diritto di parlare. La generazione Marte è anche questo, appropriarsi del più potente degli amplificatori per dimostrare che i limiti non conoscono genere, né età. Perché le icone femminili non sono solo corpo e colori. Oltre alla bellezza una donna può vantare le idee e le ambizioni. E non sta all’uomo decidere se renderle reali. Magari sta a lui comprenderne il valore e facilitarne la riuscita per un bene comune.