L’Aquila. “Nei giorni scorsi abbiamo portato la nostra solidarietà ai lavoratori e ai medici che lottano per evitare che i Nuclei di Cure Primarie nella nostra città vengano chiusi, nel silenzio assordante della Regione e del Sindaco Biondi.
Così in una nota il consigliere PD Stefano Albano.
Ieri con Pierpaolo Pietrucci abbiamo tenuto una conferenza stampa per denunciare lo stato in cui versa il nostro ospedale e la sperequazione con cui vengono distribuite le risorse per la sanità in Regione.
COSA CI HA INSEGNATO LA PANDEMIA?
Mentre gli esperti di sanità di tutto il mondo invitano i governi a ribaltare il rapporto fra ospedale e medicina di territorio, potenziando quest’ultima così da avvicinare i servizi ai cittadini
Leggi anche: Luigi D’Eramo ha fatto visita al Comando Provinciale dei Carabinieri dell’Aquila
Mentre l’Europa ci investe un bel pezzo delle risorse del PNRR chiedendo di moltiplicare i presidi di sanità territoriali così da decentrare alcune funzioni di primo intervento ed evitare di ingolfare i pronto soccorso snellendo code e liste d’attesa– continua Albano-
ALL’AQUILA INVECE SUCCEDE IL CONTRARIO
Si smonta la medicina territoriale senza investire sull’ospedale, che nel frattempo cade a pezzi.
Del resto i numeri parlano chiaro
Il prestigioso settimanale Newsweek ha divulgato una classifica sui migliori ospedali del mondo. Ne vengono individuati 128 e tra questi Chieti si trova al 53° posto, Pescara all’88° e Teramo al 104°. L’Aquila (unico capoluogo di Regione) non è compresa.
Sempre parlando di numeri, queste le ultime ripartizioni di soldi fra le 4 Asl
Fondi emergenza Covid
81 milioni Pescara
73 milioni Chieti
61 milioni Teramo
20 milioni L’Aquila
Fondo Sanitario regionale
23 milioni Pescara
25 milioni Teramo
13 milioni Chieti
1 solo milione L’Aquila
Per non parlare del Fondo per l’edilizia sanitaria, 480 milioni di euro la dotazione per l’Abruzzo, di cui all’Aquila ne arrivano 4, meno dell’1%.
A questo ci aggiungiamo il serio rischio di chiudere i NUCLEI DI CURE PRIMARIE, cui non viene concesso di sostituire i medici andati in pensione, fino a quando tali strutture saranno costrette a chiudere i battenti.
Oh attenzione, anche questo riguarda la sola Asl aquilana, nelle altre Asl invece i subentri sono stati possibili.
La lotta in difesa della sanità pubblica aquilana è la madre di tutte le battaglie e continueremo nei prossimi giorni dentro e fuori le istituzioni, in consiglio comunale come in città con ancora maggiore forza– conclude Albano-