E’ IL GIORNO DEL FESTIVAL
“Proveremo a regalare al pubblico cinque serate di canzoni”.
Canzoni, ma anche di più. Il manifesto del Festival nazionale è per definizione l’invito collettivo all’unione nazional popolare. Lo spettacolo in prima serata messa al servizio della musica d’autore, o viceversa. I protocolli ci sono tutti, rigorosamente, polemiche comprese.

L’ARCHITETTURA DEL FESTIVAL
Parte stasera la cinque giorni sanremese che porterà sul palco dell’Ariston 26 cantanti nella categoria Big. Direttore organizzativo, per il secondo anno consecutivo dopo lo straordinario successo di pubblico dello scorso anno, lo showman Amadeus che, esattamente come un anno fa, ha alimentato il fuoco della vigilia con eclatanti uscite al limite del masochismo mediatico. Riconfermata la coppia d’oro con il siciliano Fiorello. Archiviato anche in questa 71esima edizione l’ambìto ruolo della valletta. Al fianco dei presentatori dieci donne di spicco, ad arricchire la scena nel corso delle serate: Matilda De Angelis, Loredana Bertè, Elodie, Luisa Ranieri, Vittoria Ceretti, Barbara Palombelli, Beatrice Venezi, Ornella Vanoni, Serena Rossi e Simona Ventura.

Poi gli ospiti. Chiacchierati, rimbalzati sulle principali testate di gossip. Alessandra Amoroso, i Negramaro, Alberto Tomba e Sinisa Mihajlovic, Achille Lauro e Zlatan Ibrahimovic. E’ di ieri, infine, la conferma della presenza in seconda serata di Laura Pausini, reduce, nella notte di domenica, dalla vittoria del Golden Globe per la migliore canzone originale, “Io si'”, dal film “La vita davanti a se'” di Edoardo Ponti.
IL FESTIVAL FU IL NOSTRO ARRIVEDERCI ALLA NORMALITA‘
“I problemi sono altri e speriamo si risolvano molto presto. Noi ci metteremo d’impegno per regalare cinque serate spensierate”. E’ quanto ribadito da Fiorello in occasione della conferenza stampa di regia alla partenza del Festival. A distanza di un anno ci ritroviamo a fare i conti con l’inimmaginabile. Dodici mesi fa non avremmo mai imaginato quanto sarebbe successo da lì a poche settimane. Quello fu l’ultimo evento senza brutti pensieri, senza distanze, senza vuoti di platea. Quell’ultimo sfogo tenne incollati davanti alla tv mediamente 10.118.000 telespettatori ogni sera, con uno share del 53,2%, i dati migliori dal 2005.

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LO SCIVOLONE DI AMADEUS
Qualcuno lo ha ironicamente ribattezzato il Festival del “Whaterver it takes”. La Rai ha annunciato una perdita pari a 10 milioni di euro di ricavi pubblicitari, in ragione dello stop agli eventi esterni. Ma l’elemento discordante è il vuoto dell’Ariston.
Edizione che passerà alla storia per essere la prima senza la presenza del pubblico. E proprio in fase embrionale, quando l’organizzazione si dimenava tra permessi e disposizioni di legge, Amadeus ha assunto una posizione scomoda, contraria al rispetto della categoria. “Il pubblico deve esserci, l’Ariston è come uno studio televisivo”, con annessa minaccia di abbandonare il campo. Decisivo l’intervento del Ministro alla Cultura Franceschini a sottolineare come, nell’ordine dei provvedimenti che hanno coinvolto il settore dell’arte e dello spettacolo, anche un evento di portata internazionale come il Festival, non avrebbe goduto di sconti alle restrizioni.

FESTIVAL DEDICATO ALLE MAESTRANZE DELLO SPETTACOLO
Vincenzo Russolillo, Presidente Consorzio Gruppo Eventi e patron di Casa Sanremo, ha sottolineato l’importanza storica di questa 71esima edizione del Festival. Non si può non rendere omaggio al comparto artistico, messo in ginocchio dalla pandemia. “Nessuna madrina e niente pubblico per il taglio del nastro di Casa Sanremo. Questa edizione è dedicata alle maestranze dello spettacolo. Le difficoltà quest’anno non sono state affatto poche e sarebbe stato molto più facile decidere di fare un passo indietro, ma noi abbiamo sentito il dovere di esserci, soprattutto nel rispetto di tutti le donne e gli uomini del nostro gruppo di lavoro. Questo taglio del nastro non segna l’inaugurazione di un’iniziativa, ma simbolicamente vuole rappresentare un taglio netto con questo drammatico recente passato“.