I fatti risalgono a luglio 2016. Durante la notte L.A.M., 33enne di origine marocchina, si introdusse nell’abitazione di Q.J., suo connazionale, in via Strada 12 del Fucino, mentre quest’ultimo stava dormendo. Armato di zappa e di un coltello, aggredì la vittima con diversi colpi al capo e agli arti, presumibilmente per un debito contratto dalla persona offesa; poi si diede alla fuga.
L’allarme scattò immediatamente. Fu il fratello dell’uomo aggredito, residente poco distante, a contattare le forze dell’ordine. I Carabinieri della Compagnia di Avezzano trovarono Q.J. ferito, sanguinante al volto, già in procinto di essere assistito dai sanitari del presidio ospedaliero di Avezzano. All’uomo fu diagnosticata una malattia guaribile in 30 giorni, in ragione dei traumi subiti al volto e delle lesioni alle braccia.
Nel frattempo, in località Pietrogrossa, gli uomini dell’Equipaggio Radiomobile di Avezzano rintracciavano l’aggressore scalzo, in fuga verso Paterno, contuso e ferito.
Dopo svariati rinvii, a maggio del 2022 il Giudice ha dichiarato conclusa la fase istruttoria dibattimentale. In occasione dell’udienza dello scorso venerdì 15 luglio, il Giudice, la dott.ssa Marianna Minotti del Tribunale di Avezzano, si è espresso in merito alla vicenda. L’imputato, L.A.M. è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. La difesa della vittima è stata assunta dagli avvocati Gianluca e Pasquale Motta.

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