Avezzano. Arriverà a settembre, ad Avezzano, il nuovo nucleo per la tutela del settore agroalimentare dei carabinieri. Avrà competenza su tutto l’Abruzzo e il Molise. L’azione a tutela di un così strategico settore, che dispiega la sua importanza sulla vita delle aziende e dei singoli cittadini, è affidata all’Arma. E difatti, con plurimi interventi legislativi, succedutisi negli anni, sono state assegnati all’Arma dei carabinieri i compiti in materia di sicurezza alimentare e di tutela del consumatore. Il settore agroalimentare comprende circa 2 milioni di imprese, ripartite negli ambiti della produzione, trasformazione, distribuzione. Titolare operativo del comparto di specialità è il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare.
Il reparto speciale è prioritariamente impegnato nella prevenzione e repressione delle frodi in danno della qualità dei prodotti agroalimentari. Nello svolgimento dei compiti, i militari effettuano accessi e ispezioni amministrative. Al Comando sono affidati anche i controlli straordinari tesi a verificare la corretta destinazione e uso dei fondi erogati dalla Unione Europea nell’ambito della politica agricola comune (PAC).
Le attività di controllo sui finanziamenti UE a sostegno del reddito agricolo vengono svolte attraverso riscontri documentali e sul “campo”, per verificare l’esistenza dei previsti requisiti soggettivi (effettivo esercizio di un’attività agricola – stricto sensu o in forma imprenditoriale – ovvero assenza di altri motivi ostativi ex art. 67 D.Lgs. n. 15/2011 per ricevere i finanziamenti) ed oggettivi (disponibilità titolata delle unità produttive dichiarate in conduzione) del richiedente, nonché l’effettiva titolarità delle attività finanziate ed esecuzione di specifici metodi di produzione.
Infine, non ultimo in termini di importanza, si segnala il ruolo che il Comando ha assunto sin dal 2011 nell’ambito della Cooperazione internazionale di polizia, come membro fondatore della Rete di contrasto alle frodi agroalimentari transnazionali, nota come OPSON (dal greco antico “cibo”) che, sotto il coordinamento di Europol ed Interpol, oltre alle agenzie di controllo ed alle Forze di Polizia internazionali, prevede la partecipazione anche dei portatori di interesse. Dal 2019 il Comando CC per la Tutela Agroalimentare è “Action leader” del tavolo di lavoro sul contrasto delle frodi nel settore lattiero-caseario.
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FRODI AGROALIMENTARI
La prevenzione e la repressione delle frodi in danno della qualità dei prodotti agroalimentari si concretizzano in attività ispettive, che intervengono nelle varie fasi della produzione agroalimentare: dalla produzione primaria, passando per la trasformazione e distribuzione, fino al momento precedente alla scelta operata dal consumatore, al fine di cogliere l’eventuale non conformità del prodotto alle specifiche norme del comparto.
Nel concreto, le ispezioni vanno dalla verifica del rispetto, da parte degli OSA (Operatori del Settore Alimentare), dei disciplinari di produzione per le indicazioni geografiche protette (Reg. Ue 1151/2012), al controllo dei metodi di produzione da agricoltura biologica (Reg (UE) 2018/848), all’accertamento che le informazioni sugli alimenti non inducano in errore il consumatore per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento e, in particolare, la natura, l’identità, le proprietà, la composizione, la quantità, la durata di conservazione, il paese d’origine o il luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o di produzione (Reg 1169/2011).
I controlli nella filiera agroalimentare possono essere eseguiti d’iniziativa o su segnalazione, rivolgendosi a tutte le fasi della filiera (produzione primaria, trasformazione, distribuzione e vendita), e a qualsiasi settore (lattiero-caseario, oleario, ortofrutta, allevamenti zootecnici e carne, prodotti a denominazione d’origine, vitivinicolo, ittico, apistico, conserviero, biologico, cerealicolo, avicolo, etc.). I controlli settoriali hanno come riferimento specifici quadri normativi, comunitari e nazionali.
Le violazioni più emergenti nel settore sono:
– le frodi nell’esercizio del commercio (art.515 c.p.);
– la mancata rintracciabilità e/o tracciabilità dei prodotti agroalimentari (Reg.UE 178/2002);
– le difformità nell’etichettatura (Reg UE 1169/2011);
– la falsa evocazione e/o contraffazione dei Marchi di Qualità (art.517 quater c.p.) o di quelli certificati falsamente “Biologici” (art.516 c.p.).
FRODI UE IN AGRICOLTURA
La Politica Agricola Comune (PAC) è la più importante e complessa delle politiche comunitarie. Attualmente la PAC 2014-2020 assorbe il 45% del bilancio UE (l’Italia beneficia di circa 7 miliardi di euro/anno), ed è finalizzata sostanzialmente a:
– offrire sussidi e prezzi garantiti agli operatori del comparto agricolo e zootecnico, con l’ottica di creare un regime di sostegno al reddito degli agricoltori, al fine di evitare l’abbandono delle “campagne”;
– incentivare una produzione mirata alle necessità della popolazione UE e disincentivare le sovrapproduzioni agroalimentari che abbatterebbero i prezzi a discapito dell’equilibrio di mercato fra domanda e offerta.
La PAC si fonda su due pilastri principali, con i quali vengono erogate le risorse, rispettivamente individuati nel:
– Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA), utilizzato per i pagamenti diretti (sostegno al reddito degli agricoltori) e per il sostegno dei mercati (es.: ammassi per l’embargo russo, sovrapproduzione ortofrutticola e di carne suina, acquisto degli Stati membri di alimenti ritirati dal mercato, per assenza di richiesta, finalizzato alla distribuzione agli indigenti- quindi per un fine sociale). Le regole di ripartizione del FEAGA sono di derivazione comunitaria ed il Fondo è totalmente alimentato con soldi europei. Per l’ottenimento dei pagamenti diretti, partendo dal presupposto che bisogna essere
imprenditori agricoli in attività, si dovrà presentare annualmente una Domanda Unica di Pagamento;
– Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio. In sostanza attraverso l’opera dell’agricoltore, che nell’ambito della propria attività, di fatto, svolge anche una manutenzione del suolo, viene salvaguardato anche il territorio (es.: in caso di eventi atmosferici avversi) e l’ambiente (es.: il “verde”). Inoltre, il fondo si prefigge sia di migliorare le condizioni di vita nelle zone rurali svantaggiate, per evitare lo spopolamento, sia di creare le condizioni infrastrutturali favorevoli all’insediamento di attività economiche. Il Fondo è alimentato sia con finanziamenti europei che nazionali.
Al Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare sono affidati i controlli straordinari sull’iter delle domande di aiuto, verificandone la legittimità e apprestando inoltre un sistema di monitoraggio, orientato all’individuazione di indebite destinazioni di risorse, che sovente, come è stato accertato, possono contribuire al finanziamento delle organizzazioni criminali, anche di tipo mafioso.
Nel settore, le condotte criminose più diffuse, evidenziate dall’esperienza investigativa, sono:
– la fittizia costituzione di aziende agricole e/o falsa attestazione di “titoli” e/o di conduzione di superfici agricole, con indebiti accessi al Sistema Informativo Agricolo Nazionale, finalizzata all’illecito percepimento del “Premio Unico” o all’illecito accesso alla distribuzione dei “titoli” di aiuto;
– l’attestazione di attività non conformi e/o di operazioni inesistenti relative alla realizzazione o all’ammodernamento di strutture aziendali, ai trasferimenti di prodotti ad organizzazioni di produttori o alla sovrastima di produzioni, terreni e costi per acquisto di macchinari e/o realizzazione di impianti;
– la gestione illecita dei terreni ad uso civico da parte di Pubblici Ufficiali delle amministrazioni comunali e di soggetti privati, sui quali sono stati richiesti e concessi illecitamente dei contributi UE;
– l’indebita percezione di contributi concessi a titolo risarcitorio per la mancata commercializzazione di produzione ortofrutticola in occasione di eventi eccezionali oppure come corrispettivo per la consegna di prodotti dell’agricoltura ad enti caritativi;
– il percepimento illecito dei contributi previdenziali o evasioni di imposte.