24 GENNAIO: DUE TRAGEDIE, DUE PIAGHE PER L’ABRUZZO
Una tragica coincidenza. Ancora una volta la furia della natura, della neve e del maltempo, ha aperto una ferita profonda sul volto d’Abruzzo. La montagna torna a mietere disgrazia, a distanza di appena 4 anni dal dramma dell’elicottero precipitato a 1.600 metri di quota, in occasione di una missione di recupero.
In quella sciagura morirono 6 persone. Oggi la conta è altrettanto drammatica. La nostra terra perde quattro figli. Quattro fratelli, quattro anime buone.
Lo scorso 24 gennaio 2021, nel segno di una domenica grigia e piovosa, Valeria Mella, Gianmarco Degni, Gianmauro Frabotta e Tonino Durante volevano trascorrere una giornata diversa, scoprire il fascino del Velino reso morbido e suggestivo dalla neve. L’inconsapevolezza di cosa sarebbe accaduto li ha portati in alto, troppo in alto. La natura non ha scelto compromessi.
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Ci sono voluti 28 giorni per riuscire a rintracciare e recuperare i corpi dei quattro avezzanesi vittime della furia della valanga staccatasi dalle cornici di entrambi i versanti di Valle Majelama. Valeria e il suo compagno Gianmarco, Gian Mauro e Tonino sono stati travolti mentre percorrevano il sentiero estivo che li avrebbe condotti sul Colle del Bicchero. Quanto riversatosi sul cuore della vasta vallata ha creato un’imbottitura di ghiaccio, neve, tronchi, massi rocciosi, detriti. L’imponenza dello strato al di sotto della superficie ha rappresentato l’ostacolo più grande. Operazioni complicate dalle poche certezze legate alla posizione dei dispersi al momento dello smottamento, dalle avverse condizioni climatiche oltre i 1600 metri e dall’elevato rischio valanghe.

Dopo aver controllato i rifugi e i siti di riparo, e dopo aver bonificato l’area delle ricerche con accurate detonazioni, le squadre di ricerca hanno battuto il terreno per quattro settimane, portando in quota le migliori tecnologie disponibili sul territorio nazionale.
Quando la sensazione generale corrispondeva al timore di dover attendere il disgelo primaverile, grazie alle unità cinofile giunte da Bologna nella giornata di giovedì 18 febbraio, il ritrovamento inatteso di tre dei quattro corpi appartenenti a Valeria Mella, Tonino Durante e Gian Mauro Frabotta. Solo il giorno dopo, grazie al cane Lucky appartenente al conduttore della Guardia di Finanza Angelo Centi, il recupero dell’ultima vittima, Gianmarco Degni.
Questo particolare giorno resterà sulle pagine nere d’Abruzzo. Avremo una nuova tragica ricorrenza ed altri amici da ricordare.
Cosa accadde il 24 gennaio 2017
Un elicottero con cinque persone a bordo si alzò in volo per un’operazione di recupero; uno sciatore era rimasto ferito gravemente agli arti su una pista a Rocca di Cambio e si era reso necessario l’elitrasporto in ospedale. Dopo aver tratto in salvo la persona ferita ed essere nuovamente decollato per rientrare al presidio aquilano San Salvatore, il velivolo precipitò da un’altezza di circa 600 metri. I Vigili del Fuoco ed il Soccorso Alpino arrivarono immediatamente sul posto del disastro. Non ci fu nulla da fare. Sei persone morirono quel giorno.
Si accertò che l’incidente fu causato dalla scarsa visibilità a causa della fitta coltre di nebbia e dalle nuvole basse; le operazioni di recupero furono particolarmente complicate in ragione delle avverse condizioni meteorologiche. I soccorritori, giunti con i mezzi a circa 500 metri di distanza dai rottami dell’elicottero finito in un canalone, riuscirono con non poche difficoltà a raggiungere il luogo dello schianto.

Su quell’elicottero c’erano Walter Bucci, medico rianimatore del 118 della Asl dell’Aquila, Davide De Carolis, tecnico dell’elisoccorso del Soccorso Alpino, Giuseppe Serpetti, infermiere, Mario Matrella, verricellista, Gianmarco Zavoli, pilota, ed Ettore Palanca, lo sciatore infortunato.